Tananai è un artista, non un meme

Di Davide Depascale

Quando festeggiava per essere arrivato ultimo al festival di Sanremo, Alberto difficilmente immaginava cosa sarebbe accaduto. Difficile pensare sia stato tutto costruito, per chi ha fin dall’infanzia un’indole guascona e irriverente, quella che ti permette di riderci su dei piazzamenti indesiderati, anziché maledire i giornalisti in sala stampa come qualche suo collega. Glielo diceva sempre suo nonno: “Sei proprio un tananai!”, che in dialetto lombardo significa “birbante”, “piccola peste”. E così Tananai è diventato il nome con cui Alberto Cotta Ramusino si è fatto conoscere dal grande pubblico.

Nato a Milano l’8 maggio 1995, Tananai si avvicina presto al mondo della musica, prima come Dj e producer (inizialmente con lo pseudonimo di Not for Us) e poi anche come cantante.

Alcuni suoi singoli iniziano a diventare virali su Spotify, come la scatenata Baby Goddamn, e Fedez lo ospita nel suo nuovo disco (Disumano, uscito a fine 2021) con Le madri degli altri, ma il giorno in cui tutto cambia per Tananai è il 5 febbraio 2022.

Si sta concludendo il 72° Festival di Sanremo, e Alberto, dopo aver passato le selezioni di Sanremo Giovani, è in gara con Sesso Occasionale. Il brano è divertente è orecchiabile, ma lo stile canoro è totalmente rivedibile e la produzione troppo poco ricercata, tale da riportare alla mente Musica e il resto scompare, il brano di Sanremo 2020 con cui Elettra Lamborghini aveva scalato le classifiche ma senza conquistare minimamente gli intenditori. Come prevedibile, anche Sesso Occasionale non convince le giurie sanremesi, resta solo da capire se finirà in fondo alla classifica o ci sarà chi saprà fare peggio di lui.

È in quell’esatto momento, quello della proclamazione della classifica finale, che la carriera di Tananai prende una piega diversa: si posiziona 25° su 25 cantanti in gara, all’ultimissimo posto, ma, anziché mugugnare come sarebbe lecito fare, Alberto si mostra felice, e festeggia l’ultima posizione stappando una bottiglia di champagne.

È appena diventato la versione musicale di Luigi Malabrocca, il ciclista che sul finire degli anni 40 correva il Giro d’Italia per arrivare ultimo e aggiudicarsi la famosa maglia nera. Quello che per tanti è un marchio d’infamia, per loro è un trionfo. E hanno avuto ragione: di quanti ciclisti ben più talentuosi di Malabrocca oggi non ricordiamo nemmeno il nome? E chi ricorda le posizioni dalla 11 alla 24 di quel Festival di Sanremo? Si dice che solo i primi vengono ricordati, ma anche gli ultimi hanno le loro possibilità. E Tananai le sfrutta a pieno, così la sua esultanza tanto insolita diventa un vero e proprio caso, con una fanbase in crescita esponenziale (su Twitter è attivissimo e interagisce praticamente con tutti) e addirittura servizi del telegiornale dedicati a lui.

Partono le interviste a ruota e le live su Instagram con gli altri cantanti, tra cui una memorabile con Ana Mena (un’altra favorita per la maglia nera) in cui, oltre a spiegarle il significato di cringe, ammette che lui meritava l’ultimo posto, perché lei a differenza sua sapeva almeno cantare. Come si fa a non amare uno così.

Tananai ha cavalcato l’onda, e da lì sembra non scendere più: Sesso Occasionale scala le classifiche, Baby Goddamn diventa una hit, e in estate arriva la consacrazione definitiva: La dolce vita, che vede lui, Fedez e Mara Sattei come interpreti, diventa il tormentone estivo del 2022, ottenendo ben quattro dischi di platino.

Tananai, un successo (non) occasionale

A quel punto però forse scatta qualcosa nella testa di Alberto, che lo porta a voler essere qualcosa di diverso dal cantante irriverente che tutti hanno conosciuto nei mesi precedenti. Va bene essere divertenti, ma perché essere solo un meme se si può essere qualcosa in più, se si hanno tante cose da dire.

Tananai ha già dimostrato di saper esser profondo, ma in pochi se n’erano accorti: Piccoli Boati, EP uscito a inizio 2020, è un diamante grezzo contenente testi come Giugno, Seno sinistro e 10k scale, con tematiche e sonorità ben distanti da quelle che l’hanno portato alla ribalta. Alberto è anche e soprattutto quello, e stavolta vuole farlo sapere a tutti: così il singolo che anticipa il nuovo album (Rave, eclissi, uscito il 25 novembre 2022) è una ballad malinconica come Abissale, che lo stesso Tananai ha voluto descrivere così:

“Questa canzone rappresenta il riflesso inverso del mio stato d’animo degli ultimi mesi: in un momento particolarmente felice e caotico della mia vita mi sono guardato dentro, ho scavato nel mio passato e ho tradotto le mie emozioni più nascoste e malinconiche in questo brano”.

Tananai
Tananai in via Dante a Milano sul set del videoclip di Abissale

Sì, Tananai vuole essere molto di più, vuole raccontare molto di più, non solo la felicità e la spensieratezza ma anche le emozioni e le difficoltà. In poche parole, vuole essere un artista, non un meme. Ma Alberto può e vuole fare di più, e l’occasione per farlo è proprio lo stesso palco che l’aveva reso famoso un anno prima, ma al tempo stesso gli aveva cucito addosso un abito che non gli sta più bene addosso.

Al Festival di Sanremo 2023 non c’è più spazio per il Sesso Occasionale, ma per l’amore puro, quello di Olga e Maxim, spezzato dal dramma della guerra. Perché nel mentre, pochi mesi dopo la sua prima apparizione sanremese, è scoppiata la guerra in Ucraina, e una delle tante tragedie che questo conflitto si porta appresso è la separazione degli affetti: padri che lasciano figli, mogli che lasciano mariti, fidanzati che lasciano fidanzate, anche nonni che lasciano nipotini, per andare al fronte e non sapere se un giorno potranno tornare a riabbracciarli. Questa è la storia che Tananai racconta in Tango, una storia d’amore e di dolore, di un’innamorata che aspetta che il ritorno del suo uomo, ma la guerra imperversa e lui sembra non poter tornare mai: “Ritornerò lunedì, ma non è mai lunedì”.

La canzone ha tutt’altra accoglienza rispetto a quella dell’anno precedente, e stavolta Tananai si classifica al quinto posto, diventando a tutti gli effetti l’artista politico del 73° Festival di Sanremo, dove un anno di guerra ha generato stanchezza nell’opinione pubblica (soprattutto quella italiana e occidentale) e in pochi vogliono ancora sentir parlare di quanto succede in Ucraina (basti pensare alle polemiche per l’intervento di Volodymyr Zelensky, per questo motivo sostituito da una lettera).

Ma la posizione in classifica conta davvero poco: con questo brano Tananai ha voluto ricordare a tutti che a mille chilometri di distanza di noi tante persone continuano a morire, tante famiglie sono state separate, tanti amori sono appesi a un filo.

Nell’attesa che questo lunedì finalmente arrivi, Alberto ha dimostrato di non essere solo quello di Sesso Occasionale, Baby Goddamn e La dolce vita, ma di essere in grado di lanciare messaggi importanti, di suscitare emozioni profonde. Di essere un artista a tutto tondo, non un meme.

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