Fotografia

Magnetite: Scatti del mare italiano fuori dalla patina social

Con un libro fotografico Marco Minzoni e Charlie Kwai raccontano il Lido degli Estensi

A cura di

Caterina Biondi

Immagini di

Charlie Kwai, @charliekwai


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Lo stereotipo della spiaggia italiana lo conosciamo tutti: i mari cristallini della Sardegna, fari sparsi nel paesaggio moresco siciliano e le colorate case arroccate della costa ligure. Ma molti italiani sanno che il mare è anche e spesso stabilimenti balneari tutt’altro che lussuosi – con un fascino, potremmo dire, anni ’60: gelati confezionati e bomboloni alla crema, anziani dalla pelle abbrustolita che giocano a carte al bar del “bagno” e bambini che sguazzano nella piscina, sottraendosi a un mare non proprio cristallino.

 È proprio questo mare o, meglio, questa idea-di-mare che restituisce il progetto fotografico Magnetite, concentrandosi in particolare sulla località balneare del Lido degli Estensi. Una striscia di sabbia tra Venezia e Rimini che ospita 28 resorts dove, di anno in anno, affluisce una comunità di affezionati vacanzieri. I libri – confezionati con il tessuto dei lettini del Lido – che racchiudono il progetto Magnetite sono frutto di una collaborazione tra il direttore creativo italiano Marco Minzoni e lo street photographer inglese Charlie Kwai.

L’interesse del fotografo per questo soggetto particolare nasce dalla sua ricerca – cominciata dalla sua città d’origine con Overtime London e poi continuata con Gold Dust Ghana e Sweet Dreams Mexico – di luoghi spesso ignorati e apparentemente impenetrabili, che mostrano e rivelano il loro valore proprio nella comunità che li popola. Per Minzoni, amico e collaboratore di Kwai, è invece il legame affettivo con il Lido che ispira l’idea. Sin dalla sua infanzia, infatti, questo luogo continua ad attrarlo con la sua energia magnetica. 


Il progetto, partito nel 2021 e conclusosi nel 2023, è nato dall’amicizia dei due creativi che, mettendo insieme sensibilità e abilità artistiche, sono riusciti a raffigurare un luogo unico nel suo genere: il Lido degli Estensi, appunto, la località balneare più turistica tra i lidi ferraresi, dove avventori abituali hanno plasmato i diversi resorts con il proprio gusto personale. Tra questi anche Minzoni, che con questo progetto decide di esprimere in modo globale il suo affetto per qualcosa che è spesso difficile da descrivere: l’Italia fuori dalla patina del mainstream, l’Italia iper-locale.


Descrivendolo il direttore creativo, infatti, afferma: “È un luogo fermo nel tempo, frequentato principalmente da persone che abitano nelle città vicine, nello specifico da famiglie con figli piccoli e da persone anziane. Il Lido racchiude un senso di familiarità, di comfort zone, di calore conosciuto: la sicurezza che nulla cambierà mai, e ogni estate ritroverò lì le stesse persone impegnate nelle stesse attività di sempre. In un mondo sempre più veloce, e vivendo io in una città tanto dinamica come Londra, il Lido degli Estensi è per me una sicurezza che ha il sapore di casa”. 

Sotto al caldo sole estivo, armati di macchina fotografica e buona volontà, si sono quindi avventurati per le spiagge del Lido, cercando talvolta di catturare momenti genuini, talvolta, invece, chiedendo esplicitamente ai bagnanti uno scatto. Marco racconta: “A dispetto di quanto si possa pensare guardando le foto, anche considerando i soggetti e il contesto, nessuno si è mai lamentato e il progetto è stato accolto con entusiasmo da tutte le persone coinvolte. A volte Charlie scattava senza chiedere il permesso (proprio per catturare un momento spontaneo), con il mio successivo inserimento per presentarci e spiegare il progetto; in altri casi ci siamo prima presentati e abbiamo poi chiesto il permesso per lo scatto”.

Tra le foto di Magnetite una salta subito all’occhio: due gemelle che posano allo stesso modo su due lettini identici, stesso costume, stessa
capigliatura, stessi gioielli. Lo scatto, fermando nel tempo un momento unico e irripetibile e così anche il senso del progetto, è particolarmente speciale per i due creativi.


Un progetto prezioso sia per la storia che racchiude, sia per la sua fattura, curata nel dettaglio, ma che, nonostante questo, è stato rifiutato da varie case editrici. Per questo Minzoni e Kwai hanno deciso di autoprodursi, lanciando un crowdfunding su Kickstarter per coprire le spese.

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